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"La vita è come un prisma di marmo dentro cui è nascosta la statua che rappresenta la nostra essenza. Come scultori, dovremmo 'scolpire' per 'scoprire' chi siamo, io invece aggiungevo pezzi: il successo, i miei beni, il mio ego. E la mia statua era imprigionata. Ho scoperto che il dolore è il martello e l'amore lo scalpello, con i quali ho iniziato a incidere la pietra per essere libero. Questo libro è un viaggio attraverso il dolore che, anziché uccidermi, mi sta risvegliando a una nuova vita. Perché a volte bisogna perdere tutto per ritrovarsi". (Gianpietro Ghidini)